dalla poesia “La Gratitudine” di Trilussa
Mentre mangiavo un pollo, il Cane e il Gatto
sembrava che aspettassero il movimento
delle ossa che cadevano nel piatto.
E io, da buon padrone,
facevo la porzione,
a ognuno la metà:
un po’ per uno, senza
parzialità.
Appena il mio piatto retò pulito,
il gatto si defilò. Dico: — E cosa fai? —
— Eh, — dice — me ne vado, capirai,
ho visto che hai finito… —
Il Cane invece mi saltava al collo
riconoscente come gli uomini
e mi leccava come un francobollo.
— Oh! Bene! — dissi — Almeno tu rimani! —
Lui mi rispose: — Si, perché domani
mangerai certamente un altro pollo!
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