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Feb
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sulla solita diatriba nel mondo linux (beryl/compiz e dintorni)

Oggi, come in passato, c’e’ lo scontro fra i diversi modi di vedere il desktop su linux.

Certo, fino a 4-5 anni fa lo scontro era fra i `puristi` della shell a tutti costi e chi vedeva in kde/gnome il possibile sviluppo di linux, visto come alternativa plausibile ai sistemi proprietari finestrati.

Attualmente vedo scornarsi fra loro chi insiste a dire che le risorse di linux vanno sfruttate per fare cose `serie` e chi invece vede nel cubo rotante, nelle finestre gommose ed altre amenità grafiche un punto di partenza contro le chicche (o presunte tali) del nuovo s.o. targato ziobill.

A mio parere vi e’ una necessita’ intrinseca nell’animo umano ad infognare (nel senso di voler a tuti i costi abbellire, magari peggiorando le funzionalita’).

Pensate a Vim (il noto editor per linux) ha praticamente tutto per scrivere testi (copia/incolla, modifica di piu’ testi contemporaneamente, etc.) eppure io insisto ad usare openofficewriter, modificando a occhiometro i margini delle pagine col puntatore del mouse e perdendo tempo nella scelta del font piu’ “figo” (che dite .. verdana e’ meglio di timesnewroman ? 😉 ).

Se si aggiunge che il primo colpo d’occhio spesso definisce la preferenza dell’essere umano, finirete per accettare le mie ipotesi.

Ne’ e’ un esempio l’episodio accaduto l’altro giorno in un negozio d’informatica. Mi sono presentato con la live di una distro linux contenente compiz, la infilo nel primo picci in esposizione (con buona pace dei proprietari che mi sopportano da anni) e mi sono messo a giocare col cubo, a lanciare 3 o 4 filmati insieme ad altre applicazioni, e magicamente la gente si e’ assiepata a guardare queste `meraviglie` con esclamazioni del tipo `- devessere il nuovo windows! ma non doveva ancora uscire??!!!` (era dicembre 2006 n.d.r.). Alche’ mi sono affrettato a spiegare che la microsoft non c’entrava nulla …

Insomma la gente e’ attratta dalla possibilita’ di mille opzioni e personalizzazioni (vi ricordate i pacchi plus dati a pagamento da microsoft per windows98 ?), quando poi queste cose si possono avere gratis e’ piu’ contenta (be’ ci sono sempre i masochisti 😛 … )!

Rimane un solo fatto, non basta far meraviglie per piacere, occorre che siano alla portata di tutti. Ossia che si possa spippolare con delle scelte chiare seza perdersi in 10.000 menu.

Ecco quindi, perche’ controllare al millesimo di secondo il cubo che ruota, non basterebbe mettere una scelta del tipo: veloce, medio-veloce, medio, lento, molto-lento ? una bella spuntate e via!

Nulla vieta di mettere l’opzione “per esperti” … ma se gli sviluppatori si decideranno a inserire di default la grafica 3d nelle distro linux e con la possibilita’ di facili personalizzazioni, a mio parere l’uso dell’amato pinguino si incrementera’ notevolmente.

Ovviamente lascio ai puristi (o alle necessita’ di usare computer non nuovi) la possibilita’ di non usare il 3d. In fondo il bello di linux non e’ forse proprio quello di poter fare cio’ che si vuole? 😉


13 Risposte to “sulla solita diatriba nel mondo linux (beryl/compiz e dintorni)”


  1. 2007 febbraio 8 alle 11:40 am

    Quando sento questi discorsi mi sento un po’ pirla ad usare XFCE, ehehehhehe !! Uso con gusto e piacere una Xubuntu smandruppatissima (feisty, aggiornata e straggiornata, il terminale non va più, non carica più
    il pannello in automatico, insomma sta in piedi appoggiata al muro, porca miseria !!! 🙂 ) . Sono una persona che ama le cose semplici e funzionali. Come utente desktop, faccio parte della schiera “80/20” (l’80% degli utenti usa il 20% delle capacità, ma io la chiamo 95/5 😀 ), per cui tutta una serie di mega effettoni non è ciò che mi interessa. Ovvio, è anche l’hardware in dotazione che non mi consente di sbizzarrirmi (un vecchio portatile PIII 700 MHz con 256M ram e disco da 20 GB), ma sinceramente quando uso il pc preferisco che funzioni ciò che devo fare…
    Ho provato i desktop 3D, quelle bellissime finestre gommose, i menù che si aprono con fuochi d’artificio ricchi premi e cotillons. Dopo due minuti ho avuto una senzazione di nausea ogni volta che soposavo una finestra, ehehehheheh !!!!

    Far morire di invidia gli utenti “Vista” ? E perchè ? Che rimangano contenti del loro splendido sistema operativo dove non funzionerà una mazza così come quando si passo da Windows 1.03 (giuro, l’ho usato un Olivetti M24, distribuito su alcuni floppy), a Windows 2.11, Win 3.11 for Workgroup (lo stato dell’arte ei vecchi windows), a win 98, Millenium, 2000 etc. etc.
    Ogni volta riparti da capo, i driver non vanno, i programmi sono incompatibili, l’hardware non basta…. ma BASTA davvero !!!
    Sinceramente, quando usavo linux anche per lavoro, il mio desktop era una stupidissma RH 6.2 . Un gioiello, mi si è inchiodata 2 volte in un anno ed era sempre accesa. Anzi, una volta era inchiodato X, quindi bastava un bel Ctrl-Alt-Bksp per recuperare. Il mio turbo-minchia-super-portatile aziendale con un affidabilissimo (si fa per dire…) Win 2K lo devo NECESSARIAMENTE spegnere ogni giorno, altrimenti la mattina dopo praticamente il criceto dentro lo ritrovo morto soffocato 😀

    Insomma, viva la semplicità, viva XFCE. Quando mi farete girare compiz sul mio vecchio portatile Evo 400 con prestazioni migliori di xfce vi darò ragione, ehehehe !!!

    Un abbraccio a tutti e che Windows continui così, sempre di più, fortissimamente proprietario, che prima o poi la gente lo capirà a cosa va incontro……

  2. 2 mattepiu
    2007 febbraio 8 alle 12:35 PM

    Piu’ che la solita diatriba su quale DE sia meglio, questa e’ la vecchia diatriba su
    se siano meglio la cli,xfce/enlightenment o altri sistemi “ostici ai principianti” o
    se sia meglio l’approccio “un po’ alla windows o alla mac” che tende a semplificare
    le opzioni per essere appetibile anche ai meno esperti, cosa che ormai sia gnome che KDE
    tendono a fare.

    Personalmente, anche se non ho nulla contro cio’ che e’ ostico e leggo i manuali (ed in
    realta’ programmo pure, sotto linux), io ritengo che la mole di informazioni che spesso
    e’ necessaria per gestire e programmare un computer sia esagerata e che non sia il caso di
    costringersi a tenere a mente tutto, il desktop lo si puo’ anche configurare con i tools
    “for dummies”, invece di doversi configurare i menu’ a mano….

  3. 2007 febbraio 8 alle 1:35 PM

    Concordo pienamente con l’opinione espressa da Emanuele. E se lui si sente pirla per usare XFCE, come mi dovrei sentire io, che come DE uso e17? Mi sento soddisfatto, ecco come mi sento. Non ho macchine recentissime (un pc con un Athlon 1200 dove gira FreeBSD/e17, e un vecchio laptop da 1GHz dove gira Slack/e17), ma il mio desktop e’ veloce, e piuttosto accativante (vedi screenshot nel mio blog). Devo essere sincero, all’inizio sono stato parecchio attratto da XGL, e per poco tempo l’ho usato su una Ubuntu, ma alla fine mi ha stancato, non mi ha dato nient’altro che qualche bell’effetto.
    Con questo non voglio dire che questo tipo di funzionalita’ non siano interessanti: anzi, come al solito viene dimostrato che il prodotto opensource e’ migliore di quello commerciale, visto che e’ molto piu’ “spettacolare” e non richiede quella specie di macchina Cray che deve soddisfare Vista!

  4. 4 Guido
    2007 febbraio 8 alle 2:54 PM

    A linux prima di tutto serve USABILITA’.

    Come diceva il mio prof di Interazione uomo macchina “VOI NON SIETE GLI UTENTI DEL SISTEMA CHE PROGETTATE!”.

    La diatriba se sia meglio shell o grafica 3D termina nel momento in cui si decide chi e’ il bacino di utenza al quale si vuole mirare e cosa gli serve.

    La grafica 3D va bene nelle prime 24 ore… quando poi ti trovi con programmi fatti male qua e la cominci a romperti il cazzo.

    ESEMPIO:
    Vim ha tutto certo… ma per il 90% degli utenti NON SERVE, serve invece un banale NOTEPAD.
    Quelli che hanno reale necessita’ di usare la potenza di Vim e sono disposti a perdere un tot di tempo per destreggiarsi sono relativamente pochi.

    E anche dal punto di vista delle feature grafiche… si sta facendo confusione.

    Mac non e’ bello perche’ ha il cubo in 3D.
    Mac e’ bello perche’ prima di tutto e’ facile.
    E dopo questo a parita’ di usabilita’ quello piu’ accattivante vince.
    Quindi hanno messo il desktop che ruota in 3D… ma tutto il resto funzionava.

    Se veramente si vuole fare in modo che il pinguino prenda non e’ mettendo la grafica 3D…
    si puo’ ANCHE mettere la grafica 3D…
    ma se poi ho di peogrammi fatti male della grafica 3D non me ne faccio una fava.

    ESEMPIO:
    Prendiamo il sistema di installazione di Ubuntu 6.10 per esempio…
    la schemata finale chiede dove installare il bootloader indicando semplicemente il label “(hd1,0)”…
    io sapevo cosa voleva dire… e sapendo cosa dovevo fare ho cambiato il valore per installare il bootloader dove volevo io…
    ma uno che installa per la prima volta Gnome cosa vuoi che ne sappia?
    Sara’ giusto? sara’ sbagliato? booo…. nessuna indicazione visibile su cosa significasse.
    Il sistema di installazione qualche scheamta prima faceva vedere pure le partizioni in formato grafico… non si poteva fare la stessa cosa?

    ESEMPIO 2:
    Il file manager di default di Ubuntu 6.10 (sucsate se non mi viene il nome)…
    e’ anni luce dall’essere usabile come Explorer di Windows o quello di Mac OSX…
    io stesso che sotto windows uso praticamente solo la versione grafica mi riduco ad usare MC sotto shell perche’ trovo quello di Gnome scomodissimo.

    C’e’ fior fiore di letteratura di usabilita’ che spiega come rendere i siti prima usabili e poi belli altrimenti la gente non torna… possibile che niente di questo (o solo in parte) stia passando per le menti di chi decide quali siano le priorita’ di sviluppo di Linux?

    Va bene il sistema a mercato… ognuno sviluppa per i fatti suoi e poi si fonde tutto… ma almeno date delle priorita’ ai progetti cazzarola. Altrimenti tra 10 anni siamo ancora qui che non si riesce a fare un programma di installazione senza dover sapere per filo e epr segno cosa e’ un bootloader e se bisogna metterlo nella partizione di linux piuttosto che nel bootsector piuttosto che nel vattela a pesca

  5. 5 Guido
    2007 febbraio 8 alle 2:59 PM

    Consiglio un librettino ormai datato che parla di siti
    web e del confronto tra grafica accattivante e usabilita’.

    Le idees ono applicabili pari pari alla discussione tra tra funzionalita’ pura con grafica misera e desktop 3D con usabilita’ discutibile.

    Sofia Postai
    Siti che funzionano
    Seconda edizione.

  6. 2007 febbraio 8 alle 9:28 PM

    Aggiungo un commento a quanto detto da Guido : concordo pienamente, hd (1,0) tu sai cos’è, ma cmq non è intuitivo nemmeno per te, insomma, un secondo o due in più li “sprechi” a pensare che fare, ehehehe !!!

    Cmq, ho provato e16 su ubuntu e non mi ha soddisfatto perchè forse è stato pacchettizzato male e mi fa un casino: menù lenti e che i espandono come vogliono loro, complessità nel trovare i settaggi etc. Mi era successo anche con Mezzo Desktop che in teoria doveva essere qualcosa “monkey proof” (lo volevo sperimentare con mio padre e mia madre, ma poi voglio bene a loro e ci tengo alla loro salute, eehehehe !!!). Devo dire che la mia macchina deve fare una bella cura di “benzina e fiammifero”, perchè con le porcate di feisty che gli ho fatto ormai solo un esorcismo la può salvare.

    Piuttosto, con l’avanzamento della tecnologia a 64 bit, vi siete accorti che se lo installate (provata una Edubuntu 6.11 64-bit per il pc di mia nipote) alla fine ci rinunci perchè A MANO devi fare tutto perchè non ci sono sufficienti pacchetti più o meno proprietari ricompilati per quella piattaforma ? Forse è anche quello che ci fa specie…. PC con prestazioni astronomiche (il mio primo computer è stato un Sinclair ZX81 Z80 4 MHz con 1K di RAM e 8K di ROM…..un gioiello 25 anni fa, uno scomodo pezzo di plastica in un armadio ai giorni nostri), ma tutte queste funzionalità non vengono sfruttate. Leggevo che su Ubuntu non è attivo di default l’hypethtreading: ragazzi, ma i tecnici Intel li pagano per giocare a racchettoni in ufficio ? E allora, se è così, cosa mi dovrebbe spingere a cambiare il mio PIII 700 Mhz con uno splendico Core Duo a 2 GHz ? Il marketing ? Ma se ne vadano a cagare….

    La vera sfida di linux, prima ancora che sul desktop in generale su tutti i sistemi, è essere all’avanguardia nello sfruttamento della tecnologia. E, concordo pienamento con Guido, con l’usabilità sul desktop. Io vado di shell e aptitude per installare pacchetti (synaptic l’ho sfiorato tre volte in croce), ma vi immaginate se devo dire a mia nipote di 9 anni quali sono i comandi per installare flash player 9 su Ubuntu 64 bit. Se mi manda solo a cagare è perchè mi vuole bene.

    Un abbraccio a tutti 🙂

  7. 7 /V
    2007 febbraio 9 alle 10:51 am

    Oggi e’ uan tale bella giornata che mi sento proprio di lasciare commenti in giro per i blog!!!

    Secondo me il discorso dell’usabilita’ e’ da prendere molto, con le pinze, recentemente mi sono reso conto di situazioni che mi hanno fatto un po’ ricredere. Porto 2-3 esempi e una rapida conclusione, giusto per non sbrodolare troppo:
    – Se siete mai stati in un’agenzia viaggi avrete notato che il loro software per le prenotazioni altro non e’ che un terminale 3270. Idem negli aereoporti. Sono software complicatissimi da usare e facilissimi da inputtanare (non avete idea di come sia facile schiacciando tasti a casao fare una prenotazione per un volo italia australia). In realta’ esiste anche la versione grafica del medesimo software, ma nessuno la usa.
    – Se siete mai stati all’INPS avrete notato che pure loro usano un terminale 3270 con il CTRL al posto dell’invio. Quelle gentili signorine con davanti un applicativo fatto di codici illeggibili gestiscono l’inverosimile.

    Dove voglio arrivare? Secondo me non e’ questione di usabilita’ quanto di curva di apprendimento. Un prodotto facile va bene la prima volta che lo usi, alla seconda o alla terza cominci gia’ a domandarti “ehi, ma se volessi fare q.sa di piu’?” e li’ si vede la differenza. Io sto (malgrado tutto) detestando la Ubuntu e derivate perche’ pur essendo distro bell’e pronte, ogni volta si deve tirare fuori il naso dall’ambiente ovattato per fare q.sa di “non ortodosso” divento matto solo per trovare della documentazione in merito! Vero, ho installato un server in 30 minuti fatto e funzionante, quando pero’ si e’ trattato di installare uno scompattatore RAR ho perso una serata cercando di capire
    a)quale repository? Dove si trova? aiutooo!!
    b)free o non free? linkare i binari?
    c)dove la trovo la firma GPG per i pacchetti .deb? FIRMA GPG???
    Sono cose da poco, ma il solo fatto di dover perdere piu’ di 10 minuti su google per cercare il sito giusto dovereperire info e’ irritante! Paradossalmente la Slackeware 3.0 che installai anni fa mi creo’ meno problemi per fare cose ben piu’ complicate, forte dei mille HOWTO’s presenti.
    Uno di questi giorni provero’ la Gentoo per vedere se la mia tesi funziona (piu’ difficile ma con piu’ documentazione). Staremo a vedere.

    Tutta ssta pappardella per dire che le cose non bisogna farle necessariamente semplici, bisogna farle semplici DA IMPARARE.

  8. 2007 febbraio 9 alle 11:18 am

    Per Emanuele: se hai voglia di provare Enlightenment, ti consiglio e17, e’ una development release, ma funzionante a tutti gli effetti. E ti consiglio pure l’installazione da CVS. Per quanto riguarda i vari sistemi di pacchettizzazione, che siano deb rpm o pincopallino, proprio non li gradisco. Il mio sistema di default (e intendo come desktop) e’ FreeBSD, e ti assicuro che quando (praticamente subito) prendi la mano con il sistema dei ports i vari pacchetti li mandi gentilmente a fare un giro: hai la gestione delle dipendenze, e in automatico il download dei src (e delle dipendenze, se richiesto), la compilazione e l’installazione. Penso che sia simile all’emerge di Gentoo, ma quest’ultima non l’ho mai provata. Spero di averti incuriosito, sia e17 che FreeBSD mi hanno veramente stregato.

  9. 9 /V
    2007 febbraio 9 alle 11:49 am

    La storia di FreeBSD mi ispira, sono solo dubbioso sul supporto HW, per questo preferivo provare la Gentoo che ha un sistema simile (e ti spiega come FARE le cose piuttosto che come usare i loro tools per configuare il sistema). Magari ne approfittero’ per scaricare una live.

    Altra nota: VIM e’ vero che e’ difficile, e per i piu’ non ha senso usarlo. Quando si tratta di gestire pero’ dei file di testo via shell (metti perche’ devi provare q.che nuova opzione sull’fstab, o configurare q.sa), spendere 10 minuti con un reference sheet (un bel foglio con tutti i comandi di VI stampati, ce ne sono in giro mille) e cercare di rifare le cose piu’ comuni (copia/incolal, cancella, muoviti in giro, salva, apri, ecc…) e’ il miglior investimento che si possa fare. Ancora non mi spiego come possano quelle combinazioni di tasti apparire cosi’ immediate, ma vi garantisco che dopo 5 minuti che si gioca con i comandi (il trucco e’ imparare prima quelli che si usano di piu’ e poi giocare col resto) quest’editor diventa indispensabile!

  10. 2007 febbraio 9 alle 12:09 PM

    Per /V: il livecd FreeBSD per eccellenza e’ FreeSBIE (www.freesbie.org), l’italianissimo progetto di Matteo Riondato e Massimiliano Stucchi, tra gli altri. Un progetto interessante e’ PC-BSD (www.pcbsd.org), non e’ live ma da installare, specifico per utenti desktop che preferiscono l’interfaccia grafica alla console a partire dall’installer. non e’ FreeBSD “puro e duro”, ma ti puo’ servire per vedere come si comporta la tua macchina.

  11. 2007 febbraio 9 alle 1:18 PM

    per /V ed altri … be’ ragazzi se volete divertirvi a provare le live .. cercatele su distrowatch.com .. 😉 ce ne sono in quantita’ industriale con tanto di descrizione … quasi quasi .. faccio un articolo in proposito .. 😛

  12. 12 Daniele Medri
    2007 febbraio 10 alle 9:22 am

    La vera forza dell’Open Source, non è l’interfaccia spartana di un FVWM o le animazioni del cubo rotante. La chiave di svolta è la possibilità e libertà di scelta. Libertà che si offre agli utenti alle prime armi ai quali il cubo 3d piace, libertà per chi è già esperto e apprezza la semplicità/banalità di un’interfaccia per risparmiare qualche Mbyte di memoria.

    Personalmente penso che avere compiz/beryl sia solo valore aggiunto, anche se mi ritrovo a disabilitare tutto questo surplus dopo pochi minuti, “giocare” con vi, installarmi blackbox come wm.

    Apprezzo molto l’idea di Kijio di portare un livecd presso i rivenditori di hardware, fare il boot e lasciare Linux al pubblico. Le persone devono prendere consapevolezza ed avere libertà di scelta.

  13. 13 MadMark
    2007 febbraio 13 alle 2:25 PM

    Oltre a trovarmi d’accordo direi che sei un grande a fare questo!


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